Il progetto “Anita Fidelis” si pone l’obiettivo di divulgare nel mondo l’immagine della donna e della femminilità attraverso la diffusione e la messa a dimora di una pianta di rosa espressamente dedicato e non commercializzato. Questo esemplare di rosa che porta il nome di Anita Garibaldi, è stato scelto quale simbolo istituzionale per commemorare donne carismatiche di tutto il mondo e per diffondere ovunque i valori e le virtù in senso lato della donna, a partire dalla valorizzazione e dal sostegno alla parità di genere. Anita è l’eroina dei due mondi che meglio di tutte incarna coraggio, volontà di sottrarsi agli stereotipi, integrità morale, purezza d’animo, rispetto verso il prossimo e senso del dovere, nonché l’amore per la Patria, per i Popoli e per gli oppressi, gli ideali di libertà e unità, l’affezione verso le istituzioni.
Nata a Laguna (Santa Catarina – Brasile) il 30 agosto 1821, Anita visse i suoi ultimi giorni in terra di Romagna, durante l’estenuante e drammatica marcia che la vide al fianco di suo marito, il celebre patriota Giuseppe Garibaldi: dopo essere partiti da Roma, Garibaldi con Anita e circa quattromila soldati garibaldini giunsero fino alla libera Repubblica di San Marino, dove il Generale sciolse l’esercito ma proseguì con Anita e un seguito di fedelissimi fino a Cesenatico per imbarcarsi e raggiungere Venezia. Dopo essere naufragati presso Comacchio, Garibaldi e Anita raggiunsero Mandriole (Ravenna), dove l’eroina morì il 4 agosto 1849, mentre Garibaldi attraversò altri Comuni romagnoli e proseguì per la Toscana.